Creare un'istanza di Azure Service Bus con ARM

di Cristian Civera, in Redis Cache,

Nei precedenti script abbiamo visto come creare una serie di servizi della piattaforma Azure che ruotano intorno ai nostri applicativi. In questo script vogliamo procedere con la creazione di un namespace di Service Bus, utile per usufruire di code per comunicazioni asincrone.
Il primo snippet da utilizzare è quello relativo alla creazione del namespace.

{
    "type": "Microsoft.ServiceBus/namespaces",
    "apiVersion": "2018-01-01-preview",
    "name": "[variables('name')]",
    "location": "[variables('location')]",
    "sku": {
        "name": "Basic",
        "tier": "Basic"
    }
}

Partiamo come sempre dal presupposto di avere due variabili per indicare il nome e la location della risorsa. La proprietà più rilevante è caratterizzata dallo sku, che indica il tier del namespace.
Sebbene possiamo crearle da codice o da script, è utile anche predisporre la creazione di code necessarie ai nostri applicativi. Sfruttando sempre le variabili possiamo fare riferimento al namespace e associare una o più code indicandone le caratteristiche.

{
    "type": "Microsoft.ServiceBus/namespaces/queues",
    "apiVersion": "2018-01-01-preview",
    "name": "[concat(variables('name'), '/myQueue')]",
    "location": "[variables('location')]",
    "dependsOn": [
        "[resourceId('Microsoft.ServiceBus/namespaces', variables('name'))]"
    ],
    "properties": {
        "lockDuration": "PT1M",
        "maxSizeInMegabytes": 1024,
        "requiresDuplicateDetection": false,
        "requiresSession": false,
        "defaultMessageTimeToLive": "P7D",
        "deadLetteringOnMessageExpiration": true,
        "duplicateDetectionHistoryTimeWindow": "PT10M",
        "maxDeliveryCount": 1,
        "enablePartitioning": false
    }
}

Possiamo notare la possibilità di indicare tutte le caratteristiche visibili anche dal portale, come la dimensione, il partizionamento, il TTL, la presenza della dead letter e il numero massimo di consegne dei messaggi.
Possiamo fare ancora di più e procedere anche alla creazione delle rule aventi diritto di lettura e/o scrittura sulle code, come mostrato nell'esempio seguente.

{
    "type": "Microsoft.ServiceBus/namespaces/AuthorizationRules",
    "apiVersion": "2017-04-01",
    "name": "[concat(variables('name'), '/SendListen')]",
    "location": "[variables('location')]",
    "dependsOn": [
      "[resourceId('Microsoft.ServiceBus/namespaces', variables('name'))]"
    ],
    "properties": {
      "rights": [
        "Listen",
        "Send"
      ]
    }
  }

Possiamo in alternativa associare le rule ad una specifica coda. Nell'esempio precedente creiamo una chiave di nome SendListen, avente il permesso di invio e ricezione dei messaggi.
Poiché la rule appena creata dovrà essere poi utilizzata, possiamo usare la funzione listKeys per ottenere la stringa di connessione e associarla direttamente ad un appSettings di una WebApp o all'output del template come mostrato:

"outputs": {
    "connectionString": {
        "type": "string",
        "value": "[listkeys([resourceId('Microsoft.ServiceBus/namespaces/authorizationRules', variables('name'), 'SendListen')], '2017-04-01').primaryConnectionString]"
    }
}

Per maggiori informazioni rimandiamo alla documentazione ufficiale https://docs.microsoft.com/en-us/azure/templates/microsoft.servicebus/namespaces

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