Quando parliamo di file la prima cosa che viene in mente sulla piattaforma Microsoft Azure è il servizio Storage Blob. Insieme a Table e Queue fornisce le funzionalità più basilari PaaS delle quali possiamo aver bisogno. Come abbiamo poi visto nello script #119 possono essere usati anche per ospitare contenuti statici per un sito internet, offrendo il massimo in termini di prestazioni e scalabilità.
L'unico difetto di Azure Storage è che, sebbene sia possibile impostare domini personalizzati, non è possibile accedervi via HTTPS, ma solo tramite HTTP. Questo è un limite piuttosto importante, soprattutto visto che ora i browser penalizzano gli indirizzi non protetti.
Per ovviare a questo problema possiamo associare ad Azure Storage una CDN la quale permette di associare più domini personalizzati anche via HTTPS. Per procedere è sufficiente aprire la sezione Azure CDN e creare un nuovo endpoint, se non è già esistente.
![](https://www.cloudnativeitalia.com/script/images/198.jpg)
Scelto anche il provider, il quale determina anche prezzi differenti, otteniamo un endpoint [nome].azureedge.net ed indichiamo se servire i container o direttamente il sito statico (container speciale). Successivamente possiamo aprire l'endpoint, sempre dalla stessa pagina e recarci poi nella sezione Custom domains dove possiamo configurare più domini attraverso i relativi CNAME che dobbiamo specificare sul nostro DNS.
![](https://www.cloudnativeitalia.com/script/images/198_2.jpg)
Fatto questo possiamo richiamare i nostri contenuti statici via HTTPS e con il nostro dominio personalizzato. Da notare che la CND fornisce uno strato di cache che da una parte va a togliere carico allo storage, aumentando anche l'affidabilità del servizio, dall'altra introduce dei nuovi costi principalmente dovuti al traffico che veicola.
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