Il Cross-Origin Resource Sharing (CORS) è una caratteristica di HTTP che permette a soluzioni web di supportare scenari cross dominio. Nelle nostre pagine HTML, infatti, non è possibile per motivi di sicurezza effettuare richieste su indirizzi diversi dal dominio corrente. Negli scenari moderni però, è sempre più frequente la necessità di dover chiamare API su un dominio diverso, nostro o di terze parti.
Per supportare questi scenari, lo standard CORS prevede che il client possa effettuare una chiamata di tipo OPTIONS all'indirizzo sui cui andrà effettuata la chiamata e da quest'ultimo ottenere informazioni quali i domini chiamanti consentiti, i metodi HTTP, gli header HTTP e la durata totale della cache.
Questo meccanismo risulta utile quando utilizziamo i servizi di Azure Storage, soprattutto quando sfruttiamo le Shared Access Signature per permettere direttamente al client di salvare Blob, Table o Queue, e sfruttare al massimo la scalabilità. Normalmente i servizi sono esposti sotto il dominio xxx.core.windows.net e questo ci impedirebbe di effettuare chiamate da JavaScript, per esempio. Possiamo però istruire i servizi di Azure Storage affinché rispondano alle richieste CORS con i domini da noi consentiti.
Per farlo possiamo usare come al solito le REST API o le client library per .NET. In questo script usiamo quest'ultime che attraverso i metodi GetServiceProperties e SetServiceProperties permettono di impostare le CorsRule, come nell'esempio.
var p = client.GetServiceProperties(); p.Cors = new CorsProperties(); p.Cors.CorsRules.Add(new CorsRule() { AllowedOrigins = new List<string>() { "miodominio.it" }, AllowedHeaders = new List<string>() { "*" }, // qualsiasi AllowedMethods = CorsHttpMethods.Get | CorsHttpMethods.Head | CorsHttpMethods.Post, ExposedHeaders = new List<string>() { "*" }, // qualsiasi MaxAgeInSeconds = 1800 // 30 minuti }); client.SetServiceProperties(p);
Oltre a specificare esattamente i parametri possiamo utilizzare la wildcard per accettare qualsiasi valore, ma sconsigliamo tale utilizzo al fine di poter essere mirati ed evitare attacchi remoti da domini di cui non ci fidiamo. Infine, sono consentiti fino ad un massimo di cinque regole e, una volta impostate, hanno effetto subito.
Commenti
Per inserire un commento, devi avere un account.
Fai il login e torna a questa pagina, oppure registrati alla nostra community.
Approfondimenti
Eseguire le GitHub Actions offline
Sfruttare lo stream rendering per le pagine statiche di Blazor 8
Gestire errori funzionali tramite exception in ASP.NET Core Web API
Limitare le richieste lato server con l'interactive routing di Blazor 8
Come EF 8 ha ottimizzato le query che usano il metodo Contains
Visualizzare le change sul plan di Terraform tramite le GitHub Actions
Gestire domini wildcard in Azure Container Apps
Filtrare e rimuovere gli elementi dalla cache del browser tramite le API JavaScript
Usare Refit e Polly in Blazor per creare client affidabili e fortemente tipizzati
Disabilitare automaticamente un workflow di GitHub (parte 2)
Evitare la script injection nelle GitHub Actions
Utilizzare il trigger SQL con le Azure Function
I più letti di oggi
- Miglioramenti nelle performance di Angular 16
- Ottimizzare le performance delle collection con le classi FrozenSet e FrozenDictionary
- HTML5 con CSS e JavaScript
- Ottimizzazione dei block template in Angular 17
- ecco tutte le novità pubblicate sui nostri siti questa settimana: https://aspit.co/wkly buon week-end!